La Presidente in carica aspira ad un secondo mandato. La candidatura sarà formalizzata al Congresso di Bucarest del 6-7 marzo
di Mario Tosetti
Ursula von der Leyen si appresta a ricandidarsi alla presidenza della Commissione Europea. Nessun altro candidato del Partito Popolare Europeo si è fatto avanti entro il termine stabilito per la presentazione delle candidature. L’attuale Presidente della Commissione Europea è dunque l’unica “Spitzenkandidat” del gruppo, termine tedesco che indica il candidato guida dei partiti per le elezioni europee. La sua candidatura sarà ufficializzata durante il Congresso che si terrà a Bucarest il 6 e 7 marzo.
Durante un punto stampa, Ursula von der Leyen ha messo in chiaro su quali basi intende portare avanti il suo mandato, affermando: “Lavoro con i pro-europei, i pro-NATO e i pro-Ucraina. Collaboro con quanti difendono i nostri valori democratici contro Putin.” Ha inoltre smentito un’eventuale maggioranza sostenuta da Ecr (il raggruppamento dei Conservatori e Riformisti Europei) e posto dei chiari limiti di collaborazione: “Impossibile lavorare con chi si è opposto allo stato di diritto o con gli alleati di Putin”.
Il Partito Popolare Europeo è la principale forza politica europeista di centro-destra, comprendendo partiti moderati, cristiano-democratici e conservatori nel segno della tradizione conservatore liberale. È il primo partito nel Parlamento europeo dal 1999 e nell’attuale Commissione europea, nonché il più rappresentato nel Consiglio d’Europa.
Nato nel 1976 da una serie di partiti cristiano-democratici ispirati all’opera di importanti statisti come De Gasperi, Adenauer e Schuman, il PPE ha poi accolto anche partiti di orientamento liberal-conservatore. Oggi raggruppa 84 partiti provenienti da 43 Paesi, 27 dei quali membri dell’UE, tra cui la CDU in Germania, Forza Italia e l’Unione di Centro in Italia, il Partito Popolare in Spagna e I Repubblicani in Francia.
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