Nel Lazio e in Lombardia ancor prima di aver finito di scrutinare i seggi il risultato è chiaro. Con oltre il 50% delle preferenze nel Lazio ha vinto Francesco Rocca e in Lombardia il governatore uscente Attilio Fontana. L’astensionismo, comunque, è alle stelle: ha votato solo il 40% degli aventi diritto
di Corinna Pindaro
Alle elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia il centrodestra ha stravinto. La conferma matematica della vittoria rispettivamente di Francesco Rocca nel Lazio e Attilio Fontana in Lombardia arriva ancor prima che siano terminati gli scrutini dei seggi elettorali.
Nel Lazio quando restano da scrutinare 821 sezioni su 5306, il centrodestra con Francesco Rocca strappa la regione Lazio al centrosinistra. Con il 53,13% dei voti il vantaggio di Rocca su D’Amato, fermo al 33,81%, è incolmabile. Stessa dinamica in Lombardia. con 1626 sezioni da scrutinare su 9254, il Governatore uscente Attilio Fontana si conferma Presidente della Lombardia. Con il 55,78% dei voti rispetto al suo avversario Majorino, fermo al 33,08%.
“Complimenti a Francesco Rocca e Attilio Fontana per la netta vittoria di queste elezioni regionali, sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia. Un importante e significativo risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del Governo”, ha commentato la premier Giorgia Meloni preso atto della vittoria del centrodestra.
Anche vicepremier e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini plaude al risultato conseguito. “E’ una vittoria e una conferma del lavoro dei primi 100 giorni di governo, a livello di squadra. A differenza di altri, non mi appassionava il confronto interno. Mi interessava che questi primi 100 giorni di governo, ministri della Lega compresi, fossero apprezzati. Così è. I risultati confermano il buongoverno di Lega e centrodestra in Lombardia e la richiesta di cambiamento nel Lazio. Entrambi i candidati infatti sono sopra il 50 per cento, un dato importante a livello regionale”, ha affermato Salvini.
Dichiarazioni di tono ovviamente opposte si registrano da parte degli avversari politici. “La scelta degli elettori è stata chiara e inequivocabile: vince la destra ovunque”: è l’analisi del leader di Azione, Carlo Calenda. Che poi ammette: “Il centro e la sinistra non sono mai stati in partita, neanche se uniti, neanche nell’ipotetico formato del campo largo”. Amareggiato anche il leader del M5s Giuseppe Conte: “Risultato non soddisfacente, è in linea con la serie storica del M5S dove non riesce a brillare non avendo delle strutture territoriali. Già da domani avremo i coordinatori territoriali che ci mancano per intavolare un dialogo più serrato con i territori”.
Vittoria schiacciante della destra, dunque, ma un dato che non può essere tralasciato è il forte astensionismo. Soltanto un elettore su quattro è andato a votare: ha votato solo il 40% degli aventi diritto rispetto al 70,63% alle precedenti omologhe, quando le votazioni si sono esaurite in un solo giorno.
In Lombardia ha votato il 41,67% degli aventi diritto ma il record assoluto è nel Lazio: solo il 37% degli elettori si è recato alle urne. Punta massima a Roma con il 33,11%. Si tratta di un dato allarmante e sconfortante, da cui emerge il chiaro disinteresse e la sfiducia nella classe politica soprattutto se si considera che alle precedenti regionali del 2018 nella Capitale andò alle urne il 63,11%. Già alle ultime Comunali si lanciò l’allarme astensionismo, ma allora, nell’ottobre 2021, andò a votare il 48,54% e al secondo turno il 40,68%. Nulla di comparabile con il risultato odierno.
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