Il top manager sostiene che l’Europa debba compiere sforzi significativi per aumentare la spesa per la difesa e migliorare il coordinamento tra i paesi membri
di Carlo Longo
Lorenzo Mariani, codirettore generale di Leonardo, ha idee chiare in materia di difesa e sulla politica industriale che ne dovrebbe discendere sia in Italia che a livello continentale. Negli ultimi giorni, parlando a Cernobio, ha infatti più volte ribadito la necessità per l’Europa di aumentare la spesa per la difesa, sostenendo che il continente deve destinare almeno il 2% del PIL a questo settore. Secondo Mariani, l’Europa deve anche promuovere una strategia difensiva comune per poter competere a livello globale.
Queste affermazioni emergono in un contesto in cui l’Unione Europea investe significativamente meno nella difesa rispetto agli Stati Uniti, come evidenziato dal rapporto con il TEHA Group. L’analisi mostra infatti che gli investimenti nel settore sono frammentati tra i vari paesi membri, compromettendo la capacità dell’Europa di sviluppare una difesa solida e coordinata.
Non a caso Leonardo, sotto la guida di Mariani, ha puntato e punta a rafforzare i settori tradizionali in cui è già attiva, ma al contempo è concentrata nello sviluppo di aree emergenti come lo spazio e la cybersicurezza. Questi settori sono considerati cruciali per il futuro dell’industria, e Leonardo sta già stringendo alleanze internazionali, come dimostra la joint venture con Rheinmetall.
In altri termini, Mariani sostiene che l’Europa debba compiere sforzi significativi per aumentare la spesa per la difesa e migliorare il coordinamento tra i paesi membri. Solo attraverso investimenti mirati e una cooperazione più stretta sarà infatti possibile creare un’industria della difesa europea capace di competere a livello globale. E in questo quadro – assicura Mariani – Leonardo è già pronta a giocare un ruolo di primo piano, puntando su settori emergenti come lo spazio e la cybersicurezza, e cercando di attrarre i giovani talenti più promettenti.
L’importanza delle alleanze internazionali
Mariani, come dicevamo, ha anche sottolineato l’importanza delle collaborazioni a livello europeo e internazionale. “Alleanze, accordi, ma anche acquisizioni” sono secondo il top manager di Leonardo strumenti chiave per consolidare la posizione di Leonardo e dell’industria europea nel suo complesso. Un esempio significativo e concreto di tali cooperazioni – ha ricordato – è la joint venture tra Leonardo e Rheinmetall, che si propone di realizzare nuovi mezzi corazzati pesanti in Italia, con l’obiettivo di esportare questi prodotti sui mercati internazionali.
Tra i progetti di collaborazione internazionale di rilievo figura anche il programma GCAP, che coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone per lo sviluppo di un avanzato sistema aereo di ultima generazione. Mariani ha anche confermato le solide prospettive sia industriali che finanziarie del gruppo, evidenziando la capacità di Leonardo di adattarsi ai nuovi scenari globali e di continuare a crescere nei mercati più innovativi.
Mariani si è anche detto convinto che la sicurezza globale non riguardi solo le forze armate tradizionali, ma anche la protezione dei dati e delle infrastrutture digitali. In quest’ottica, la cybersicurezza diventa una priorità per Leonardo, che sta valutando acquisizioni di medie e piccole dimensioni per rafforzare la propria posizione in questo ambito.
Il futuro della difesa europea
Mariani ritiene che l’Europa sia pronta per grandi alleanze industriali, ma è necessario che anche la politica faccia la sua parte. La creazione di un’industria europea della difesa solida e competitiva non può prescindere da un aumento degli investimenti e da una maggiore cooperazione tra i vari paesi membri. In questo senso, Leonardo prosegue secondo i piani di crescita e riorganizzazione, posizionandosi come un’azienda hi-tech e attrattiva per i giovani talenti STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica).
Mariani, per dare uno sguardo più complessivo al settore difesa di casa nostra, ha anche evidenziato che l’Italia, all’interno del contesto europeo, si trova in una situazione che risente molto di ciò che è stato fatto nel decennio precedente. “L’Italia – ha precisato Mariani – all’interno dell’Europa ha una situazione che sconta molto quello che è stato fatto nel decennio precedente. Di conseguenza recuperare in un anno credo che sia impossibile, ma la direzione già è stata avviata.”
La necessità di investire in modo intelligente
Infine, un altro punto chiave sollevato da Mariani riguarda il modo in cui vengono spesi i fondi destinati alla difesa. “C’è un tema di come spendiamo questi soldi e questo la premier l’ha detto, anche se non l’ha applicato direttamente alla difesa: dobbiamo spenderli bene, quindi andando sulle priorità, sulle cose che veramente servono alle nostre forze armate, sulle cose che aiutano l’export.”
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