Truffatori mascherati da istituzioni finanziarie promettono di sbloccare beni fermati all’estero in seguito all’invasione dell’Ucraina, richiedendo in anticipo un pagamento dal valore dei beni stessi. Le informazioni vengono spesso diffuse tramite Internet, social media o email

di Corinna Pindaro

La Banca Centrale della Federazione Russa ha messo in guardia i cittadini su tentativi di frode online, effettuati da truffatori mascherati da entità finanziarie legittime. Gli impostori promettono di sbloccare beni privati bloccati all’estero, risultato delle sanzioni internazionali seguite all’invasione russa dell’Ucraina.

Queste offerte ingannevoli vengono diffuse su numerosi canali online, come social media, siti web e email. Il modus operandi è semplice ma insidioso: i truffatori chiedono alle potenziali vittime di inviare una somma di denaro, equivalente al valore stimato dei beni bloccati, su un conto corrente gestito dalla falsa entità finanziaria. In cambio, promettono il rimborso del doppio dell’importo versato.

L’elenco delle organizzazioni promulgatrici di queste frodi viene costantemente aggiornato e condiviso con il pubblico dalla Banca Centrale, che ha sede a Mosca. Allo stesso tempo, è operativa una campagna per bloccare i siti web di queste entità illegali che operano nel mercato finanziario.

La Banca Centrale esorta i cittadini a fare attenzione e a controllare la legalità di queste entità sul proprio sito web, invitandoli a non trasferire denaro o fornire dati personali a soggetti dubbiosi.

Riguardo ai beni russi congelati all’estero, del valore di circa 300 miliardi di dollari, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha recentemente rinnovato l’appello per utilizzarli a sostegno del suo paese, duramente colpito dall’invasione. A Washington, l’amministrazione Biden sembra pronta a dare il suo supporto a un disegno di legge del Senato che prevede di utilizzare i beni russi congelati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, secondo quanto riportato da Bloomberg.

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