Durante una recente visita di stato in Uzbekistan, Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, ha sottolineato l’importanza del dialogo e della cooperazione tra i due paesi. L’obiettivo principale è cercare soluzioni per problemi globali come i cambiamenti climatici e l’esplorazione di nuove opportunità per le giovani generazioni di entrambi i paesi
di Corinna Pindaro
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha recentemente sottolineato l’importanza del dialogo e della collaborazione tra Italia e Uzbekistan durante la sua visita di Stato in Tashkent. In occasione del suo discorso presso l’istituto politecnico di Torino a Tashkent, ha sottolineato come solo attraverso un rispetto reciproco e una valorizzazione della dignità umana, in tutte le sue sfumature, è possibile affrontare le sfide globali come i cambiamenti climatici, la desertificazione e la transizione energetica.
Il 9 novembre il presidente è arrivato in Uzbekistan, un ex membro dell’Unione Sovietica, ed è stato accolto dal suo omologo uzbeko, Shavkat Mirziyoyev. Durante l’incontro, ha affermato che le relazioni tra l’Uzbekistan e l’Europa sono solide, ma c’è bisogno di estenderle ulteriormente. Ha anche sottolineato la necessità di rafforzare la collaborazione tra Europa e Asia, con un particolare riferimento all’Asia centrale.
Nel corso del meeting il presidente Mattarella ha anche affrontato la questione del conflitto tra Russia e Ucraina, ed ha espresso il suo sostegno a tutti i tentativi di mediazione in atto, purché rispettino l’integrità territoriale dell’Ucraina. Ha definito l’aggressione della Russia un “errore grave che riporta il tempo indietro”, sostenendo che nessuna controversia può essere risolta con l’aggressione verso il prossimo.
In seguito, il Presidente ha anche discusso la questione del conflitto in Medio Oriente, affermando che le azioni militari dovrebbero tener conto delle vittime civili e che nessuna azione simile può essere paragonata alle offensive deliberatamente mirate di Hamas contro i civili innocenti. Ha espresso grande preoccupazione per la situazione umanitaria della popolazione, citando la scia di violenze perpetrate da Hamas il 7 ottobre contro donne e bambini.
Infine, il Presidente ha ribadito che l’unica soluzione per una pace duratura è quello di due popoli e due stati, e ha condannato apertamente Hamas, sostenendo che l’organizzazione non rappresenta il popolo palestinese e che le sue azioni costituiscono un insulto all’umanità.
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