L’ex europarlamentare sarà posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Per essere rilasciato Panzieri ha raggiunto un accordo con il giudice titolare dell’indagine che prevede l’indicazione di tutte le persone coinvolte nello scandalo al Parlamento europeo

di Mario Tosetti

Antonio Panzeri, l’ex europarlamentare coinvolto nello scandalo Qatargate e quindi arrestato a Bruxelles per corruzione, è stato rilasciato dalle autorità belghe. Dopo 4 mesi di reclusione il politico resterà in attesa del processo nel quale sarà accertato il ruolo rivestito nell’ambito dell’inchiesta che ha fatto tremare le fondamenta del Parlamento europeo.

L’ex deputato di Aricolo 1, secondo la tesi sostenuta dalle autorità belghe, è da considerarsi la mente del sistema corruttivo che ha visto dazioni di notevoli somme di denaro da parte di Marocco e Qatar ai membri del Parlamento europeo. Nel trattare il suo rilascio Panzeri ha raggiunto un accordo con il giudice alla guida delle indagini, Michel Claise, che prevede l’indicazione dei nomi di tutte le persone coinvolte in quella che è descritta dagli atti di indagine come una vera e propria organizzazione criminale in seno all’organo legislativo dell’Unione. In cambio di queste informazioni il politico avrebbe ottenuto il rilascio anche dei propri familiari -sono state arrestate anche la moglie e la figlia- ma solo dopo aver scontato un anno di carcere dopo il terzo grado di giudizio e aver sequestrato beni per un valore di 1 milione di euro e una multa.

Al momento, comunque, Panzeri dovrebbe uscire dal carcere di Bruxelles nelle prossime ore e sarà posto agli arresti domiciliari con sorveglianza elettronica. Rimangono, invece, in stato detentivo l’ex  vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, e l’eurodeputato belga Marc Tarabella. Mentre un altro membro della Plenaria di Strasburgo, l’esponente del Partito Democratico Andrea Cozzolino, si trova attualmente ai domiciliari, così come il suo ex assistente di Panzeri, Francesco Giorgi.

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