La direzione Nazionale del Pd ha definito le regole per le primarie del Partito, introdotta la possibilità di votare online subordinata al ricorrere di specifiche cause

di Corinna Pindaro

Iniziata alle 19:00 la Direzione Nazionale del Pd è stata convocata allo scopo di definire le regole per le primarie del Partito. Il primo passo fondamentale è stato quello di definire i nominativi dei candidati alla segreteria del Pd. L’accordo ha previsto il via libera anche alla modalità di voto online per le primarie, ma soltanto in alcuni casi predeterminati come gli studenti gli anziani, i disabili e chi abita in zone troppo impervie. In sostanza il voto online è pensato come uno strumento residuale valevole per chi è impossibilitato a votare in presenza. La determinazione delle regole di dettaglio è demandata alla commissione nazionale per il congresso, eletta nel corso della direzione.

La giornata del Pd è stata caratterizzata da un clima particolarmente teso, al punto che la direzione era stata inizialmente convocata per la tarda mattinata ed è poi slittata nel tardo pomeriggio.

Il candidato che sembra essere favorito alla direzione del Pd, il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, parlando a margine del congresso della Cgil di Modena ha commentato la faida interna al partito:   “Se ci spacchiamo sulle regole rischiamo di essere individuati come marziani. Io vorrei che cominciassimo a discutere, per riportare la gente a votare Pd e a partecipare, di sanità, scuola, lavoro, ambiente: sono abbastanza sorpreso che si sia dovuto rinviare la direzione per trovare un accordo, quindi mi auguro che volontà e buonsenso portino a evitare una conta e una spaccatura. Noi dobbiamo parlare dei problemi dei cittadini e non delle regole del Pd che peraltro avevamo già cambiato e sulle quali mi auguro si trovi un accordo”

Il pomo della discordia è stata proprio la possibilità di introdurre il voto online. I candidati alla segreteria dem hanno assunto posizioni non uniformi, Paola De Micheli, una dei quattro candidati, che ha fatto sapere:  “Se ci sarà da votare voterò contro. Introdurre il voto online a 40 giorni dal voto significa cambiare la natura del Pd. Se si vuole cambiare la natura del Pd la discussione la facciamo dopo il congresso, in profondità, con tutti i nostri iscritti, nei nostri organismi. Ho talmente rispetto delle iscritte e degli iscritti del Pd che credo che queste decisioni che trasformano il Pd in un’altra cosa devono essere prese con loro”. Al contrario la deputata Elly Schlein è stata la promotrice della possibilità di votare online.

Il segretario uscente Enrico Letta ha contattato tutti i candidati  perchè siano informati sulla direzione però, queste regole condivise ancora non ci sono. La giornata del Pd è stata inoltre caratterizzata dall’appuntamento in memoria di David Sassoli a un anno dalla sua scomparsa.

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