E’ la dodicesima fumata nera per Kevin McCarthy candidato al ruolo di Speaker della Camera Usa. Tuttavia un barlume di speranza è dato da un segnale di cambio di rotta di 14 su 20 ribelli del partito repubblicano che si erano opposti all’elezione di McCarthy. Si tratta dello stallo più lungo nella storia americana dal 1859

di Emilia Morelli

Dopo quattro giorni siamo alla dodicesima fumata nera per l’elezione dello Speaker della Camera statunitense. Finalmente però sembrerebbe intravedersi uno spiraglio che consentirebbe a Kevin McCarthy di raggiungere i 218 voti necessari per essere eletto. Nel corso delle ultime votazioni 14 ribelli su 20, che finora si erano opposti all’elezione di McCarthy, hanno invece votato a suo favore. Non sono stati comunque sufficienti, ma potrebbero essere considerati un segnale affinchè nelle prossime votazioni si raggiunga il risultato definitivo.

Secondo le voci che circolano all’interno del partito repubblicano, di cui McCarthy è esponente, l’epilogo era quasi scontato. Inizialmente si è assistito ad una fase in cui il candidato ha dovuto riconquistare i consensi all’interno del partito e adesso molto verosimilmente si assisterà all’elezione con la tredicesima votazione.

Si tenga presente che si tratta di un vero e proprio stallo storico, l’ultima volta che si era dovuti ricorrere ad un numero così alto di votazioni per l’elezione dello Speaker risale al 1859. Lo stallo, peraltro, ha dirette ripercussioni sul funzionamento del sistema statunitense: i deputati non possono giurare e la Camera non può iniziare a lavorare. “Va bene se ci vorrà un po’ più tempo”, ha commentato McCarthy al termine di un’altra giornata ad alta tensione.

L’impressione è che nel corso delle prossime ore si potrà raggiungere l’accordo sull’elezione di McCarthy grazie al cambio di rotta dei ribelli, sebbene è evidente che in questo caso lo Speaker nn sarebbe sorretto da una forte maggioranza. In alternativa si potrebbe proporre un candidato di mediazione  come il vice di McCarthy, l’italo-americano Steve Scalise, più a destra di lui.

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