Richiesto intervento sul tema della Card per porre fine ad “una posizione di ingiustificato vantaggio competitivo da parte delle imprese comunitarie” a danno di quelle nazionali. Nell’interrogazione si fa riferimento alla posizione dubbia di Ancma (Confindustria) che chiede la proroga e al caso di Facile.it

di Massimo Cellini

Anche il mondo delle assicurazioni talvolta è frequentato da “furbetti del quartierino” cioè da operatori che tentano di sfruttare qualche maglia larga del sistema regolatorio per ottenerne vantaggi a danno dei compagnie nazionali e dei consumatori. Il problema se lo è posto il Senatore di Azione – Italia Viva, Marco Lombardo, che ha presentato una interrogazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul tema della Card. “Si chiede di sapere – ha scritto Lombardo al MIMIT – se ritenga opportuno vigilare sulla corretta applicazione della norma” contenuta nella legge per la Concorrenza che estende alle imprese di assicurazione con sede legale in altri Stati membri che operano in Italia del sistema Card a partire dal 1° gennaio 2023”.

Il sistema Card è la procedura che, in caso di sinistro, consente ai danneggiati di essere risarciti direttamente dal proprio assicuratore, al contrario di quanto prevede il risarcimento ordinario per il quale è previsto che sia la compagnia del responsabile del sinistro a risarcire il danneggiato. “L’introduzione di questo sistema – scrive Lombardo – ha avuto negli anni effetti positivi riducendo i costi dei sinistri ed i tempi di risarcimento, andando a vantaggio del consumatore e delle imprese”.

Nell’interrogazione si spiega che la legge sulla concorrenza 2021 ha posto fine alla disparità di trattamento tra tutte le imprese operanti nel ramo della responsabilità civile auto permettendo il superamento delle distorsioni concorrenziali, derivanti dalla non applicabilità del sistema Card alle imprese di assicurazione con sede legale in altri Stati membri. Il che significa che fino all’approvazione del disegno di legge, le imprese italiane erano obbligate ad aderire alla procedura Card, mentre le imprese comunitarie erano libere di aderirvi o meno.

DIFFERENTE REGIME GENERA INGIUSTIFICATO VANTAGGIO

E’ questo è un punto cruciale. Lombardo, spiega infatti che “tale differente regime ha nel tempo determinato: una posizione di ingiustificato vantaggio competitivo da parte delle imprese comunitarie (che potevano esercitare la scelta di adesione o meno alla Card, scelta preclusa alle compagnie italiane obbligate ex lege); un crescente svantaggio economico per le compagnie nazionali perché il sistema Card non era applicato a tutti i sinistri; una limitazione dell’efficienza complessiva del sistema, posto che le imprese comunitarie non erano indotte dagli incentivi ad efficientare la lotta alle frodi”.

Non solo. Lombardo chiarisce che tale diversità ha determinato “un pregiudizio per gli assicurati con compagnie italiane che subivano un sinistro da un veicolo assicurato in Italia con un’impresa comunitaria; un servizio peggiorativo in termini di tempi di liquidazione del sinistro (dato che la possibilità di ricevere il risarcimento dei danni materiali entro 30 giorni dalla richiesta è regolamentato solo nell’ambito del sistema Card); la possibilità esclusiva per le compagnie comunitarie di fare arbitraggio tra contratti Card e non Card a seconda della previsione di convenienza dell’uno dell’altro sistema; l’estensione dell’obbligo di adesione al sistema introdotto dalla legge sulla concorrenza è quindi stata un intervento normativo di primaria importanza volto a ripristinare le condizioni di equità concorrenziale sul mercato assicurativo italiano, superando le distorsioni che di fatto permettevano agli operatori stranieri ‘arbitraggi’ regolamentari”.

Lombardo riporta poi il contenuto di alcuni articoli di stampa. Da questi, si legge ancora nell’interrogazione, “si apprende che Confindustria Ancma-Associazione nazionale ciclo motociclo ‘torna a scagliarsi contro la legge Concorrenza, chiedendo il rinvio immediato delle disposizioni legate al Card, ovvero la Convenzione tra assicuratori per il risarcimento diretto’”.

LA POSIZIONE DI CONFLITTO DI ANCMA

Ed effettivamente da un altro articolo apparso lo scorso 1 dicembre  si apprende che ANCMA afferma: “Come ampiamente previsto, gli effetti della norma, operativa del 1° gennaio 2023, hanno già portato ad aumenti di oltre il 30% sui preventivi dei premi assicurativi. E, secondo i dati forniti dal portale Facile.it, in alcune zone d’Italia gli aumenti possono arrivare a superare il 100%. Tutto questo, alla luce della situazione inflattiva, porta con sé un elevato rischio di elusione e un potenziale fattore di rallentamento del mercato delle due ruote che sta attraversando una fase molto positiva”;

A tutti questo va poi aggiunta una vera e propria posizione di conflitto della stessa ANCMA che sul proprio sito web racconti come fra i suoi associati figuri B2C Innovation SpA intermediario attivo nella distribuzione del prodotto RC Motorplatinum, dedicato alle 2 ruote con carrier assicurativo Sogessur SA rappresentanza per l’Italia, compagnia comunitaria che non aderisce al sistema CARD;

Facile.it è un portale on-line di comparazione di servizi di assicurazione, mutui, prestiti, energia, telecomunicazioni, che fa capo a Facile.it Broker di assicurazioni Spa, che in ambito assicurazioni auto, fra le altre, propone in esclusiva il prodotto RC Auto NO CARD denominato Saturno con carrier assicurativo Wakam S.A., impresa comunitaria, distribuito da Brokerhero, intermediario che è a sua volta parte del Gruppo Facile.it. Facile.it è quindi un broker assicurativo che attivamente partecipa ai vantaggi della non applicabilità del sistema CARD alle imprese comunitarie;

Il conflitto deriva da una fatto molto semplice: in un mercato come quello della RC Auto, dominato dalla competizione sul prezzo, l’assenza di Risarcimento Diretto conferisce alle compagnie estere la possibilità di ridurre i servizi offerti a scapito dei clienti, e ancor più grave, la possibilità per le sole compagnie estere di operare attraverso i propri distributori un vero e proprio arbitraggio tra coperture CARD e NO CARD, consente alle compagnie stesse di praticare prezzi RCA più bassi a beneficio dei possessori di auto di gamma alta e più recente immatricolazione, ovvero con costi di riparazione mediamente più alti del forfait CARD, generando una “illusoria” riduzione dei prezzi ad esclusivo beneficio di una parte dei clienti che esclude coloro che possiedono auto più vetuste e di minor valore, ovvero con costi di riparazione mediamente sotto il forfait medio;

UNA ULTERIORE PROROGA UGUALE CONCORRENZA NON EQUA

Da tutto questo si comprendo bene come una ulteriore proroga dell’entrata in vigore del sistema CARD significherebbe il perdurare di una concorrenza non equa tra compagnie estere ed italiane: le prime potrebbero continuare a godere – grazie alla normativa italiana – di un vantaggio economico inaccessibile alle seconde;

Quindi, conclude l’interrogazione, “si chiede di sapere” se il ministro per le Imprese, “ritenga opportuno vigilare sulla corretta applicazione della norma definita nella legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 al fine di garantire la parità di trattamento fra i consumatori e la leale concorrenza tra le imprese”.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati