Redazione

Letizia Moratti, in una intervista a Radio 24, spiega i termini del suo ruolo e della sua discesa in campo nelle elezioni regionali in Lombardia con una
lista civica sostenuta dal Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. “Io sono sempre stata chiamata come un tecnico, anche dal governo Berlusconi – ha detto l’ex Vicepresidente della Regione – e sono stata chiamata anche da governi di centrosinistra, in momenti in cui non ho potuto accettare per motivi personali”.

”Io mi vedo come una persona tecnica – ha spiegato Moratti – che fa riferimento a un’area liberale e popolare. Se c’è un richiamo è quello della dottrina sociale della Chiesa. In genere sono sempre stata chiamata a risolvere situazioni critiche ma va bene, forse fa parte della mia storia e mi fa piacere quando riesco. Non rinnego nulla della mia storia ma vedo uno scenario che è cambiato e che vede
un centrodestra molto spostato sulla destra”.

“C’è bisogno di nuove proposte – ha sottolineato l’ex Presidente della Rai – che devono andare al di là degli schieramenti e dei partiti. Noi lombardi  siamo concreti In questo momento dato le grandi sfide che abbiamo, il tema della concretezza è essenziale”.

La sua, ha infine spiegato Moratti, ”è una proposta civica che cerca di andare incontro, con concretezza, alle tante necessità che ci sono”. Quindi ha concluso: ”Credo di aver dimostrato nella mia vita di avere competenze, esperienze e concretezza e intendo metterle al servizio della mia Regione”.

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