Padova -Nella storia del Coronavirus di gaffe e bestialità ne abbiamo sentite di grosse, come se non bastassero i morti e le conseguenze drammatiche che questa pandemia infligge a tutti. Siamo stati costretti ad ascoltare possenti corbellerie, stimolate tal volta dal circo mediatico, sempre pronto ad inseguire chi la spara più in alto, altre dallo spirito furfante e cialtronesco che alligna sui social e sul web. In questa non edificante classifica, un posticino tutto suo se lo è meritatamente conquistato Daniele Donato, il Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Padova, una delle più grandi d’Italia. Donato, intervenendo venerdì scorso ad un webinar della Società italiana di chirurgia plastica se ne è uscito con un attacco frontale agli specializzandi.
Ecco cosa ha detto il prode Donato: gli specializzandi “escono di casa e hanno una vita sociale molto attiva. Sono questi i soggetti che nel momento in cui si inseriscono nell’ospedale creano maggior pericolo. Tra le persone che lavorano in Azienda ospedaliera, sono stati gli specializzandi che ci hanno messo in difficoltà. Nel momento in cui erano in ospedale e dovevano seguire tutte le misure di barriera erano estremamente precisi e monitorati, ma nel momento in cui si trovavano nella loro sala per mangiare un panino assieme o per usare il computer, questi comunque hanno trovato dei momenti di contatto e di comunione che hanno favorito la trasmissione del virus”.
Mai gaffe fu più aggregante. C’è stata una sollevazione generale a difesa degli specializzandi a cui tutti invece riconoscono meriti e valore e nessuno invece imputa loro alcuna responsabilità. Del resto l’uscita di Donato non solo era totalmente infondata ma dimentica di un particolare ben noto a tutti e soprattutto ai medici di Padova: gli specializzandi lavorano gratis per l’Azienda Sanitaria padovana in quanto sono lì, come anche in molte altre sedi nazionali, nel loro periodo di Formazione Specialistica, economicamente garantito “in toto” dal Ministero dell’Universita’ e della Ricerca. Insomma Donato, dimentico che a certi cavalli non si dovrebbe neppure guardare in bocca, se l’è presa con chi copre bene un pezzo del lavoro che spetterebbe all’azienda ospedaliera e che per di più lo fa a titolo gratuito. Normale che dal Governatore Luca Zaia al Rettore dell’Ateneo Paravino, Prof. Rizzuto, e via scendendo, vi sia stata una reprimenda generale sull’uscita del direttore generale, il quale alla fine del suo venerdì di passione si è dovuto anche scusare pubblicamente. Ma ormai i buoi erano scappati dalla stalla. E pure i cavalli donati sarà difficile ora farli trottare tutti come prima.
(Associated Medias)